IL POTERE DELLA MENTE
FASE 3 – FINALMENTE A CASA
L’arte della felicità
Qualche giorno fa ho letto avidamente “L’arte della felicità”, un libro scritto dal Dalai Lama assieme all’amico, psichiatra americano, Howard C. Cutler.
Fin dalle prime righe si capisce la sintonia tra i due amici, come l’esuberante desiderio di condividere col mondo le loro “chiacchierate” con l’unico scopo di risvegliare le menti dall’assopimento nel quale sono piombate.
Ho voluto dare questo titolo all’ultimo articolo dedicato al potere della mente in quanto mi sono rispecchiato parecchio nelle loro teorie, capendo che tali concetti sono ben radicati dentro di me…concetti semplici che racchiudono, proprio perché tali, un’infinita grandezza.
In questo mio piccolo saggio, abbiamo affrontato insieme le problematiche che portano ad una mente destabilizzante, con ripercussioni devastanti vissute in prima persona che inevitabilmente si riflettono sull’ambiente circostante, riscoprendo di contro, che la soluzione non è poi molto distante da noi, che non occorre essere un asceta per affrontare le nostre paure e vincerle. Il malessere crescente che in taluni frangenti dell’esistenza ci attanaglia può essere tranquillamente governato con tecniche di approccio mentale che sono nella nostra natura. Il qui e ora e successivamente il distacco da sempre camminano al nostro fianco, sono compagni di viaggio discreti che dobbiamo imparare ad ascoltare, facendoli entrare nelle nostre vite.
Il raggiungimento della felicità, quindi della pace interiore (non esiste l’una senza l’altra), è ciò che ognuno di noi desidera, a nessuno piace soffrire, vivere in un continuo stato di malessere, quindi, il vero senso della vita è proprio il raggiungimento di tale stato…diversamente niente avrebbe senso…il nostro tempo sarebbe sprecato, inghiottito dentro la bestemmia più grande e pericolosa, l’annullamento di ciò che siamo veramente.
E’ fondamentale cambiare rotta, portare la nostra mente altrove, capire che il percorso non sarà semplice e subito, ma l’unica ancora di salvezza.
Siamo perfettamente in grado di capire quali sono gli atteggiamenti e i pensieri malsani. Viviamo le nostre giornate aprendoci al mondo, sfruttando al meglio l’empatia verso ogni forma di vita…non esistono nemici da combattere…siamo noi gli unici nemici di noi stessi.
Nel libro “L’arte della felicità” il Dalai Lama ci insegna ad essere compassionevoli ancora prima che con gli altri, con noi stessi, senza soffermarsi a ciò che ci è stato detto o fatto, le chiusure a prescindere, non portano a niente, ci imbruttiscono…la nostra vita si imbruttisce.
Gesù, un altro vecchio saggio, tanto tempo fa disse: “Non guardare alla pagliuzza nell’occhio del tuo amico, guarda alla trave che è dentro i tuoi occhi”.
La storia si ripete da millenni! Il grido di verità, ormai divenuto solo un flebile sussurro, da sempre accompagna il nostro tempo, affrontando guerre, tetre ideologie, crudeltà delle più abiette, consapevole che il fine ultimo dell’animo umano è quello di tornare a casa…questo dovremmo comprendere una volta per tutte…c’è stata data la possibilità di rigenerarci dentro l’incredibile avventura dell’eternità…non sprechiamo questo prezioso dono.
Penso che arte della felicita sia coltivarladenteo e fuori di noi.
Kl ritorno a noi fa parte della felicita..
Esatto Pamela…ascoltare i pensieri che portano alla felicità, al farci star bene con noi stessi e gli altri. Riscoprire noi stessi ci riporta a casa.
Grazie per i tuoi pensieri…sono molto preziosi!!!
ciao Lupo solitario, tutto questo andrebbe bene se fossimo … soli al mondo, ma non è così. Ovviamente parlo della mia esperienza di vita: come si fa ad essere felici se chi è intorno a te ti rende impossibile la vita. Nel mio caso, mi riferisco al lavoro, ho a che fare con persone che tentano di annullare la tua dignità di persona e professionista, rallentando e ostacolando in modo subdolo la tua attività lavorativa. Al di là della pagliuzza / trave nell’occhio, si fa fatica ad essere accondiscendenti con chi vuole distruggere e NON costruire. Ho sempre pensato che la vita sia una palestra che ti allena giorno dopo giorno ad affrontare il tutto senza riserva, … mi sono sbagliata, la vita è una giungla dove la difesa e l’attacco sono indispensabili per sopravvivere. Quale tattica mi suggerirebbe il Dalai Lama per vivere e NON sopravvivere?
grazie a chi mi risponderà
Kris
La risposta si evince dalle tue parole…ricorda che distruggere è molto più semplice che costruire. Tutti sono capaci di distruggere, solo i grandi sanno costruire ed è questa, la consapevolezza che devi avere dentro. Non si tratta di impostare la vita come una palestra, attacco o difesa, esiste l’armonia con noi stessi, indirizzare la mente verso i pensieri felici e vedere ogni cosa, anche la più pesante come un dono per cambiare e tracciare un nuovo cammino che ci libererà da ogni forma di rancore, rabbia o senso di ingiustizia…semplicemente perchè saremo da un’altra parte
Il Dalai Lama è un convinto sostenitore dei pensieri felici e della mente quieta…non posso sapere cosa ti direbbe lui ma di una cosa sono certo, per esperienza personale, domare la nostra mente è l’unica via verso la liberazione, non è affatto semplice, ma ne vale la pena…è l’unica Via!!!