Novembre 18, 2020

IL POTERE DELLA MENTE – FASE 1 – PRESA DI COSCIENZA

By MATTEO DI GENNARO

Rabbia

Non è trascorso molto tempo da quando i miei giorni erano ingabbiati dalla rabbia. Sentimento ambiguo, dotato di una forza dirompente può essere un alleato prezioso, ma anche divenire un subdolo nemico che lentamente si appropria della nostra vita.

Incanalata nel modo giusto ci trasmette l’ardore necessario per risalire e per ringhiare come belve feroci in faccia alle avversità. Di contro, può catapultarci in un oblio senza fine, in un limbo dove le recriminazioni, il rancore e l’odio imperversano senza freno, inghiottendoci nel nulla.

In realtà, non siamo noi ad essere arrabbiati, ma è la nostra mente ad esserla.

La mente, è il catalizzatore ultimo di ogni emozione, pensiero, azione e parola.

Se le permettiamo di governarci, la nostra vita sarà in continua tempesta, se impareremo a domarla diverrà invece un calmo oceano da navigare in totale libertà, assaporando ogni colore, ogni odore…ogni attimo.

Credetemi, le parole che state leggendo sono scritte con cognizione di causa.

Ricordo come fosse ora, il momento in cui capii che stavo naufragando verso il nulla…fu proprio in una fredda mattina di fine marzo che compresi ciò che andava fatto.

L’orologio segnava le 5.17, una notte insonne mi aveva accompagnato fino all’alba di un giorno che mai come allora avevo paura che arrivasse in tutto il suo desolante squallore. Le lenzuola erano impregnate di sudore, come del resto tutta quanta la mia vita…a fatica mi alzai dal letto, mi infilai il Bomber, unico amico rimastomi, e uscii fuori dal mio appartamento accendendomi una sigaretta. Dentro la mia testa, una moltitudine di pensieri rumoreggiavano senza sosta, ricordandomi ciò che mi era stato detto, ciò che mi fu fatto, rimarcando che il passato era sempre lì, ben saldo, e che manco per il cazzo se ne sarebbe andato.

D’improvviso cominciò a cadere una debole pioggerellina, che rimbalzando sulle panchine prese ad intonare un soffice suono, i rami delle piante secolari si lasciarono andare ad un’allegra danza pronta a seguire il ritmo naturale del vento, e l’enorme distesa di verde davanti ai miei piedi, in poco tempo cominciò a sprigionare un aroma delizioso che con garbo accarezzò l’inizio del nuovo giorno. Al riparo sotto la tettoia fui assorbito dallo spettacolo che la natura mi stava donando. Mi ritrovai a pensare, che tutto sommato forse, la vita non era poi così male…anche la mia nuova dimora, un loft ben arredato immerso nel verde di un Residence signorile, non era affatto male. Mi sorpresi. Per la prima volta dopo mesi, senza neanche rendermene conto, senza nessuno sforzo, stavo assaporando l’alchemico battito dell’eternità.

Tornando a ritroso nel tempo vidi la miseria dei giorni passati, consumati in un continuo delirio di rabbia che ottenebrava ogni emozione, limitando la mia esistenza ad un monotono susseguirsi di fredde congetture e inutili rancori.

Nonostante tutti i miei sforzi non ero riuscito a comprendere fino a quel momento la via da seguire…mille domande, nessuna risposta.

Fu proprio nel momento in cui lasciai cadere tutto, nel momento in cui smisi di cercare ostinatamente risposte, immergendomi totalmente nel qui e ora, che la rabbia con i suoi antichi rancori e ferite si dissolse nel nulla, lasciando fuoriuscire un calore talmente forte da essere consumato in un pianto dirotto.

La mia mente si era svuotata, il passato non esisteva più, nessun pensiero, solo la pace…finalmente, dopo tanto tempo, la pace.

Col senno di poi, ringrazio la vita per i mesi terribili che ho dovuto affrontare, perché non esiste consapevolezza senza dolore, non esiste rinascita senza morte.